la discusione ( per chi nn mi segue o non è tra i miei contatti social e volesse leggerla la trova qui ) sorta dopo condiviso questo meme
ha creato non solo polemiche alcune civili altre meno , ma non è questo il problema , con scarsità di analisi come indicato dal titolo del post .
Ecco qui la mia replica
lo so che molti\e di voi non si capacitano delle sciocchezze che pubblico, che pubblico post di merda o qualunuisti \ populisti , Ma però spesso nei post populisti o qualunquista come su diceva un tempo, c'è un fondo di verità. lo so che non è corretto rispondere ad un osservazione con una domanda.
Ma visti : i commenti che tale discussione ha generato ., l'impossibilità di rispondere singolarmente a tutti\e ., la mancanza di spirito critico nelle loro risposte mi vengono in mente delle domande .
come definireste un leader politico ( in questo caso Zelensky ) a prescidere dallo stato e dalle ragioni della guerra continua a combattere e a far massacre il suo popolo dall'altro criminale che è Putin nonostante che quando ormai la guerra è persa e tutti anche il suo fornitore d"armi (gli Usa l'altro criminale ) gli dicono d' arrendersi e trattare ?
Per Benjamin Netanyahu, invece chiedo come definireste uno che , anzichè usare per combattere il terrorismo vigliacco . visto che usa il ricatto degli ostaggi , di hamas , usa i bombardamenti indiscriminati sulla gente ompresi i convogli umatari e gente in cerca di cibo rischiando di far morire uccisommo dai bombardamenti o da hamas gli ostaggi , anziche i servizi segreti ( israele ha il MossaD il secondo , dopo la Cia , servizio segreto mondiale ) ?
Quindi prima didefinire , opinione legittima per carità anche se riduttiva , il post di merda o liquidarlo con una risata , manca una spiegazione una motivazione
La maggior parte delle calorie che ingeriamo oggi proviene da cibi ultraprocessati, cioè trasformati a livello industriale sostituendo gli ingredienti tradizionali con alternative più economiche e additivi. Chris van Tulleken( foto sotto a sinistra ) , medico, scienziato inglese, giornalista della BBC e autore di "Cibi ultra processati" (Vallardi) spiega cosa significa questo per la nostra salute. E aggiunge: "Siamo parte di un esperimento:
Si tratta di alimenti che aumentano il rischio del tumore al colon, del diabete 2 e dell’infarto. Come difendersi, a partire dalle etichette.
I cibi ultra-processati, detti anche «Upf» sono prodotti che hanno avuto una trasformazione molto intensa, per raggiungere un certo grado di sapidità e un particolare sapore. Le sostanze per fare in modo che gli alimenti vengano ultra-processati non sono quelle che tradizionalmente usiamo in cucina.Si tratta di alimenti che aumentano il rischio del tumore al colon, del diabete 2 e dell’infarto. [...] Come difendersi, a partire dalle etichette.Senza fare inutili allarmismi ed errate generalizzazioni, ci sono due armi di difesa dai cibi ultra-processati e dai relativi rischi. La prima è seguire una dieta sana ed equilibrata, concedendosi anche il piacere di qualche eccezione.La seconda difesa riguarda la nostra capacità di leggere le etichette, dove devono esserci tutti gli ingredienti contenuti nell’alimento e il grado di lavorazione al quale è stato sottoposto.Infine, un piccolo consiglio che però può essere utile: se la lista degli ingredienti è molto lunga, è più probabile che il cibo possa essere classificato come ultra-processato.
Alternative naturali a snack industriali e bibite zuccherate:
La cerimonia in Aula con Mattarella, diversi ministri ed ex premier. Standing ovation per l’attore Preziosi che ha letto un estratto dell’ultimo discorso del deputato socialista pronunciato il 30 maggio 1024
Il centenario di Matteotti alla Camera, Meloni: “Uomo libero e coraggioso, ucciso da squadristi fascisti”
di Concetto Vecchio
L’ha detto. Giacomo Matteotti “uomo libero e coraggioso”, venne ucciso “da squadristi fascisti”. Giorgia Meloni nomina le cose col loro nome, a Montecitorio, nel giorno del centesimo anniversario dell’ultimo discorso in Parlamento del deputato antifascista ucciso dalle squadracce di Mussolini. Un piccolo passo avanti. Un’affermazione ovvia, ma che ai tempi della destra fa persino notizia. “La lezione di Matteotti ci ricorda, oggi più che mai, che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto, sulla libertà, non sulla violenza”.Montecitorio onora Matteotti. Cent’anni dopo. Il 30 maggio 1924 qui fece il suo ultimo discorso: una denuncia dei brogli e delle violenze dei fascisti alle elezioni dell’aprile precedente. Chiedeva l’annullamento del voto. Fu subissato di insulti dai fascisti. Venti giorni dopo, il 10 giugno, l’omicidio.In aula c’è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui il presidente Fontana fa vedere la piccola mostra di cimeli allestita in Transatlantico. Ci sono anche Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, ma come un passo indietro. Tutti gli sguardi sono per lei, Giorgia. Che farà?
Parte la cerimonia. Parla Fontana. Dice che fu vittima dello squadrismo fascista. Poi l’annuncio: “Il posto che occupava Matteotti non sarà più assegnato ad alcun deputato”. Quarta fila da basso, a sinistra della presidenza. Il banco rimarrà vuoto. Come quando una società ritira la maglia di un campionissimo che ha dato tutto. “La sua morte non è stata vana”. Poi tocca a Bruno Vespa. Ne traccia un profilo intimo, familiare. Ricordo il Polesine poverissimo, la terra di Matteotti, nel quale si moriva di pellagra, tubercolosi, e da dove si emigrava in massa. Matteotti era un ricco che stava dalla parte dei poveri. Meloni sembra distratta, altrove. Nel successivo video si vede Sandro Pertini, che prese la tessera socialista nei giorni successivi alla morte di Matteotti, mentre dice: “Per la libertà bisogna pagare qualsiasi prezzo, anche quello della nostra vita”. Rumori sulle tribune. Possibile che Matteotti si riduca all’intimità, al biografismo familiare?
"Io vi accuso", i misteri e i segreti sulla morte di Giacomo Matteotti in un libro inchiesta che parla all‘Italia di oggi
Tocca allo storico Emilio Gentile inquadrare il delitto nella violenza fascista. “Si conoscono esecutori, mandanti e moventi. C’è chi dubita ancora che non sia stato Mussolini volere la morte del deputato socialista, ma non vi è dubbio che lo stesso Mussolini in questa aula il 3 gennaio 1925 si dichiarò orgogliosamente reo confesso per tutti i crimini e delitti commessi dal fascismo”. Molti, a destra, per anni hanno escluso una responsabilità del Duce. “Fu il delitto, con le sue conseguenze, a spingere il fascismo sulla via del totalitarismo o il delitto fu una conseguenza dello Stato asservito al partito fascista come lui lo definì?”. Gentile cita un articolo del Popolo d’Italia, il giornale di Mussolini, in cui il 3 maggio 1923 Matteotti venne definito “spregevole” e si minacciava di spaccargli la testa. Gentile quindi dà la risposta: il fascismo era già violenza vile con Matteotti in vita.Quindi tocca a Luciano Violante, che dice: “Proprio la storia di Matteotti ci insegna che le democrazie incapaci di decidere aprono i cancelli all’autoritarismo”. Le dittature non tollerano i Parlamenti. A un certo punto cita Pinuccia Tatarella che un giorno gli disse che “un conflitto in Parlamento ne evita uno nel Paese”. Meloni e La Russa sembrano rianimarsi. Si scambiano un’impressione. Finalmente si risentono a casa.
Quando l’attore Alessandro Preziosi, che legge l’ultimo discorso, ricorda che Matteotti chiedeva ai fascisti che lo contestavano di parlare “parlamentarmente”, l’aula scoppia in un applauso. La Russa non si accoda. E così finisce la giornata per Matteotti alla Camera. Martedì Mattarella deporrà una corona di fiori ai piedi del monumento sul Lungotevere dove venne assassinato. Dal fascismo.
A Mesagne (Misciàgni in dialetto salentino) un comune italiano di 26 120 abitanti della provincia di Brindisi in Puglia , privo di cinema capita che nasca er opera di ragazzi adolescienti un cinema . La sala la prima in Italia dedicata al grande autore britannico ed è nata (con il sostegno del Comune) da
associazione Blue Desk e Meff School Lab i cui fondatori nel comune in provincia di Brindisi hanno portato il Messapia Film Festival. Obiettivo: diventare punto di aggregazione . A dare vita al progetto i fondatori del «Messapica Film Festival», di cui il regista inglese è membro onorario. Ai giovanissimi che hanno partecipato al programma «Meff School Lab» la responsabilità di occuparsi della sala. Gli ideatori: «Speriamo che il cineasta venga a trovarci a giugno»
Secondo https://lecce.corriere.it/notizie/cultura-e-tempo-libero/ 30 aprile 2024
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È nato a Mesagne il Piccolo cinema Ken Loach, il primo a essere completamente gestito da ragazze e ragazzi dagli 11 ai 18 anni. Così, in un contesto in cui è lo streaming a fare da padrone e le sale cinematografiche hanno un sapore sempre più novecentesco, in provincia di Brindisi si riparte dai più giovani. Il Piccolo cinema Ken Loach è dedicato al grande cineasta inglese, che, tra l'altro, è membro del comitato d’onore del Messapica Film Festival, sempre a Mesagne e organizzato dagli stessi fondatori del nuovo cinema, Floriana Pinto e Simone Amendola, ideatori dell’associazione culturale Blue Desk. La sala appena inaugurata, infatti, è il risultato di uno dei progetti di formazione al linguaggio audiovisivo che Blue Desk propone da 15 anni in tutta Italia. Il Piccolo cinema Ken Loach è frutto del Meff School Lab, programma educativo del Messapica Film Festival per l’alfabetizzazione al linguaggio cinematografico nelle scuole, già finanziato nella scorsa edizione del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la scuola attraverso il bando indirizzato ai progetti di rilevanza territoriale.
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Insomma, i ragazzi, dopo aver studiato «la grammatica del cinema», sono diventati loro i gestori della struttura, dalla cura della sala alla scelta della programmazione. E il primo appuntamento ha già registrato il sold out. « Per la città di Mesagne è un grande passo – spiega Floriana Pinto sempre sul corriere -. I ragazzi stessi sottolineano che non si tratta di una sala cinematografica commerciale, ma di un cinema che ricorda i cineclub, in cui la gente si ritrova anche per rivedere film che hanno fatto la storia del cinema. E tutte le proiezioni saranno gratuite ». Così, teenager ripropongono un modello di cinema inclusivo: «Questa condivisione collettiva non è scontata - continua -. Questa modalità ricrea l’origine del cinema, cioè il culto di guardare i film insieme». Sono proprio gli adolescenti a essere protagonisti e a trascinare coetanei e adulti nella sala in piazza Commestibili, per una nuova proposta culturale e aggregativa che non conosce limiti di età. E, nel frattempo, gestori e cittadini hanno invitato Ken Loach alla sesta edizione del Meff in programma dal 22 al 28 luglio, per ricreare simbolicamente il taglio del nastro del piccolo cinema a lui dedicato: «Abbiamo inviato al regista un video in cui mandiamo anche un messaggio di speranza, ricreando una grande tavolata come lui fa nel suo ultimo film, che porta il messaggio: “Se mangiamo insieme restiamo uniti” - conclude -. Non a caso, la sala è dedicata a Ken Loach perché ci si ispira ai valori del suo cinema, dall’uguaglianza all’attenzione ai più deboli».
FATTI NON FOSTE. Siamo a Treviso. Due studenti di religione musulmana di una scuola media sono
stati esentati dalle lezioni sulla Divina Commedia: l'opera è a sfondo religioso, in contrasto con la fede dei due ragazzi. Tutto sarebbe nato dallo scrupolo del professore che ha scritto alle famiglie i cui figli sono
esentati dall'ora di religione, per chiede il consenso a trattare con loro la Commedia. Consenso negato: per loro l'insegnante ha organizzato un programma alternativo, dedicato a Boccaccio (sorvoliamo sul Decameron e l’islam). E’ un fatto preoccupante, perché la letteratura europea è naturalmente pervasa di cultura cristiana (perché non possiamo non dirci, etcc). Invece il professore, più che scrupoloso, pare pervaso di sciocchezze: priva i ragazzi della possibilità di conoscere uno dei più grandi autori della letteratura mondiale, nell’ansia di inseguire un pensiero manicheo, che nulla a che vedere con la tolleranza. Solo con l’ignoranza.
Tante volte in passato l’hamburger è stato indicato come un simbolo del “mangiare male a tavola”, escluso dalle diete indicate dagli esperti. Oggi, 28 maggio, si celebra però la giornata nazionale del Burger Day 2024, una delle pietanze più diffuse al mondo. Tuttavia, secondo quanto dicono oggi i medici, la sua cattiva fama potrebbe essere esagerata. “Non è corretto mettere l’hamburger nella lista dei ‘cattivi’ perché, in realtà, non esistono cibi buoni o cattivi in assoluto. Dipende da come vengono inseriti nell’alimentazione complessiva,” ha spiegato all’Adnkronos Salute Michele Carruba, direttore del Centro di studio e ricerca sull’obesità dell’università Statale di Milano.
Dal punto di vista scientifico, ha precisato lo specialista, “esiste però una buona e una cattiva alimentazione. Nel contesto di una buona alimentazione, c’è spazio per tutti gli ‘ingredienti’, purché siano consumati nei modi opportuni. Qualsiasi cibo mangiato troppo spesso e in dosi eccessive è nemico della salute. L’hamburger mangiato occasionalmente va benissimo.”
All’interno della dieta mediterranea, considerata dalla comunità scientifica come il regime alimentare con il miglior impatto sulla salute, “la carne rossa è prevista, ma non più di una volta alla settimana,” ha spiegato Carruba. “Se si sceglie l’hamburger come carne rossa, che può essere più grasso rispetto ad altre preparazioni, è importante non esagerare con le quantità e limitare l’assunzione di altri grassi. Esagerare con condimenti e grassi non va bene, mentre accompagnare la carne con verdura è la scelta giusta. Serve soprattutto varietà.”
In occasione del Burger Day, è importante riflettere su come l’hamburger possa trovare un posto equilibrato nella dieta. “Il segreto è la moderazione,” ha ribadito Carruba. Anche un cibo spesso criticato può essere parte di un’alimentazione sana se consumato con buon senso e integrato in un regime alimentare vario e bilanciato.
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Enrico Ruggeri: “Hanno reso banale la musica. Qualcuno aveva interesse a intorpidire le coscienze . Penalizzato perché non di sinistra”
Ruggeri attribuisce la sua " ermaginalizzazione dal mondo dello spettacolo con il fatto che sua “Penalizzato perché non di sinistra”. Ma a cointraddirlo sono sia la sua carriera lontana , se non il minimo indispensabile dallo dello showbuiness e dala cultura del Revival della nostalgia .
Infatti Egli Il 5 giugno compirà 67 anni e, nel suo libro “40 vite” (senza fermami mai» edito da La nave di Teseo), Enrico Ruggeri tenta un primo bilancio della sua vita. Il cantante ripercorre gli ultimi decenni attraverso i suoi 40 dischi e, guardandosi indietro, al
IL Messaggero non risparmia, e fin qui siamo d'accordo , critiche al mondo musicale di oggi, tanto diverso quanto secondo lui peggiore rispetto a quello dei suoi anni: «Tutto è diverso da un tempo – dice il cantautore – Noi suonavamo, oggi ci sono i pc. Stare in uno studio due mesi, giorno e notte, per registrare un disco con persone come te, ormai non si fa più. Creare senza pensare solo al mercato è qualcosa che i giovani non conoscono». Eppure Ruggeri dice di non voler passare per un nostalgico dei bei tempi andati: «Non voglio fare il cantante boomer ipercritico, però quelli di adesso non hanno mai letto un libro, si capisce da quello che dicono: sembrano messaggi di Whatsapp. Gente come De Gregori, De André o Battiato prima di scrivere canzoni avevano sviluppato un loro mondo interiore. Oggi il concetto di idea è stato sostituito dalla “trovata”». Il percorso di Enrico Ruggeri nel mondo della musica è stato baciato dal successo, ma è stato anche più complesso di quanto potremmo immaginare. Le grandi doti del cantautore milanese sono state riconosciute in modo completo solo con il tempo. E il suo carattere indipendente e schietto lo ha portato ad assumere posizioni a volte scomode, come durante il periodo del Covid, quando fu criticato per aver organizzato un concerto in cui non si indossavano mascherine. Meno immediato di altri cantautori, meno “politicamente corretto” (“Io di destra? Non mi piace essere incasellato”, risponde a precisa domanda).<< I grandi cantautori della mia generazione e di quella precedente >> ----- spiega l’artista milanese, a : Enrico Ruggeri: "Hanno reso banale la musica. Qualcuno aveva interesse a intorpidire le coscienze".>>( The Social Post“ ---- erano grandi lettori. Leggevamo tanto e di tutto”. Mentre oggi “è un momento molto incattivito, e questo spirito del tempo temo che non porti da nessuna parte“. Sulla politica, Ruggeri dice che “tutto è diventato tifo, banalizzazione, tutti contro tutti. Il danno peggiore è che così non si costruisce nulla, vince chi banalizza. Io non voglio essere incasellato. Sono una persona libera, non ci sono altri a decidere quello che devo pensare”. Le sue prese di posizione sui social, dove da tempo Ruggeri è molto attivo, a volte sono state impopolari. Il cantautore meneghino non è certo uno che va a cercare il facile consenso: dice quello che pensa. “Ho rispetto per chi ha idee diverse dalle mie e me le sbatte in faccia”, conclude Ruggeri con lucidità. “Ma non capisco perché dovrei spaventarmi per il primo che passa e mi dice di tacere e di pensare a cantare. La mia opinione vale quanto quella degli altri”.
Dopo il vittimismo di Ruggeri c'è quello di Roberto Saviano viene escluso dal programma italiano della Buchmesse 2024 a Francoforte "perché, da un lato, abbiamo voluto dare voce a chi finora non l'ha avuta. Dall'altro, tra i criteri che ci hanno ispirato, c'è stato anche quello di scegliere autori le cui opere fossero completamente originali, quindi si è fatto questo tipo di scelta" spiega Mauro Mazza, ex direttore del Tg2, ora commissario straordinario del governo per il coordinamento alla partecipazione dell'Italia in qualità di Paese d'onore alla Fiera del Libro di Francoforte.e i giornali online, per un motivo a noi inspiegabile, lo scodellano in home page. Fateci capire: il martire Roberto deve essere per forza incluso nelle kermesse culturali a rappresentare l’Italia? È l’unico autore di cui disponiamo? No. Infatti al suo posto andranno “altri scrittori”, come spiegato dal commissario Mazza. Spacciarla come lesa maestà, censura oltre ad essere sciocco, appare ingiusto nei confronti di chi fa lo stesso mestiere di Saviano, magari con meno rumore e meno visibilità .Infatti Il direttore della Buchmesse, infatti, Juergen Boos, ha spiegato che alla Fiera "ci sono anche le case editrici tedesche, quindi ci saranno anche altri autori ospiti, tra cui Saviano". Saranno un centinaio gli scrittori italiani presenti alla buchmesse di Francoforte, ma fra questi ci sono, oltre a Saviano, altri "esclusi", sono: Antonio Scurati, (ormai celebre per il monologo sul 25 aprile oscurato dalla Rai), Alessandro Piperno e Paolo Giordano. Spiega ancora il commissario straordinario Mauro Mazza: "Scurati era stato invitato e ha preferito non esserci. Piperno e Giordano non possono venire per altri impegni". : tra le scrittrici ci saranno, tra gli altri, Chiara Valerio (non proprio meloniana) e Carlo Rovelli (non esattamente un reazionario). Ah: era era stato invitato pure il presunto censurato Antonio Scurati, che ha preferito non esserci. Quindi: de che stamo a parla?
Infatti tra i tanti spot comici e demenziali per le europee 2024 ci mancava quello di FORZA ITALIA negli ultimi giorni ha inviato agli eletti e ai suoi dirigenti un opuscolo da far girare in campagna elettorale per dare indicazioni di voto ai cittadini. La sorpresa è che il partito sostiene che si possa votare per Berlusconi, dando la preferenza quindi al fondatore scomparso quasi un anno fa.
Il ragionamento è che così si possano attrarre più elettori, fino a 100 mila. Secondo FI, la preferenza a Berlusconi sarebbe ovviamente annullata, ma resterebbe valido il voto alla lista. Un truchetto legale da azzeccagarbugli . Infatti
nel caso in cui l’elettore desse una preferenza a Berlusconi e poi altre due ad altrettanti candidati in lista, allora FI conta sul fatto che sarebbe annullata solo la preferenza all’ex premier, lasciando valide le altre due
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Usa Viaggia per la prima v
olta nello spazio a 90 anni (ma era nella Nasa dal 1961)
Più che una notizia sembra uno di quei messaggi motivazionali dolciastri sul fatto che non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni. Invece è vita vera: l’astronauta Ed Dwight è andato per la prima volta nello spazio a 90 anni, battendo ovviamente ogni record di anzianità nel suo campo. “Ed Dwight ha dovuto aspettare
più di 60 anni per realizzare la sua ambizione di andare nello spazio – si legge sul sito della Bbc –. Nel 1961 fu scelto dall’allora presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy come primo candidato astronauta di colore nel paese. Ma la Nasa non lo ha selezionato per una missione e non ha avuto la possibilità di andare nello spazio... fino ad ora”. Per la precisione, sono passati 63 anni dalla sua assunzione. “Domenica (19 maggio) la navicella spaziale Blue Origin ha portato un equipaggio di sei persone ai confini dello spazio prima di paracadutarli sulla Terra”. Ha aspettato a lungo, ma ha compiuto un’impresa da raccontare ai nipotini, letteralmente.
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Assisi Carlo Acutis, morto a 15 anni, sta per essere canonizzato: sarà il primo santo “patrono di internet”
Da un astronauta molto anziano a un santo giovanissimo. Carlo Acutis, lo studente lombardo morto quindicenne di leucemia fulminante, già beatificato ad Assisi nel 2020, sta per essere canonizzato da Papa Francesco. “Sarà il primo santo dei millennials e della Rete, già da
tempo annunciato anche in Vaticano come il futuro patrono di Internet”, scrive il Corriere della Sera. Dopo il Sinodo sui Giovani, Bergoglio aveva descritto Carlo come un “modello di santità nell’era digitale” che “ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, comunicare valori e bellezza”. Il miracolo riconosciuto dal Papa riguarda una ragazza del Costa Rica che due anni fa cadde dalla bicicletta battendo la testa. “Le condizioni appaiono disperate (...) in casi simili se il paziente non muore patirà menomazioni permanenti. La madre, Liliana, va ad ad Assisi, prega sulla tomba di Carlo e lascia una lettera. Quando torna. la ragazza si riprende. Ora sta per laurearsi”.
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India In un remoto villaggio dell’himalaya è stato allestito il seggio più piccolo di sempre: ci votano solo 5 persone
In Italia si fa sempre più fatica a ricordarlo, ma il diritto di voto è una meravigliosa conquista democratica. Per le elezioni in India, per venire incontro a una famiglia che vive in Himalaya, è stato allestito quello che è presumibilmente il seggio più piccolo della storia. “Cinque persone di una famiglia in un remoto villaggio himalayano hanno votato lunedì (20 maggio) per le elezioni in India nel proprio
seggio elettorale, dopo che i funzionari hanno viaggiato per sette ore e hanno preso in prestito una connessione elettrica dai militari per consentirgli di esercitare il loro diritto”. È una storia bellissima: “I funzionari hanno ritirato l'attrezzatura elettorale domenica da Leh, capitale del territorio federale himalayano del Ladakh, e sono saliti su un autobus per il viaggio di 180 chilometri fino a Warshi, dove gli unici elettori erano Rinchen, 23 anni, i suoi genitori e i nonni”. Il villaggio è a circa 20 chilometri dal ghiacciaio Siachen, 5753 metri di altitudine, è accessibile su strada ma è privo di servizi come elettricità, assistenza sanitaria e Internet.
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Parma Una mostra peculiare sugli insetti nella storia dell’arte: “Un tempo i quadri pullulavano di mosche”
È una notiziaalla Rieducational Channel, per chi ha memoria della mitica Vulvia di Corrado Guzzanti: “Lo sapevate che un tempo i quadri pullulavano di mosche?”. Ce lo spiega bene Il Post presentando la mostra “Musca depicta. C’è una mosca sul quadro”, fino al 30 giugno a Fontanellato, in provincia di Parma. “La mosca è generalmente un insetto considerato molesto e fastidioso – leggiamo – eppure tra lafine del Quattrocento e l’inizio del Seicento fu una presenza ricorrente in decine di opere fiamminghe, tedesche e italiane: è un dettaglio curioso, inatteso e stravagante, che a volte era un semplice virtuosismo, a volte aveva una simbologia precisa, e a volte un po’ e un po’”. Segue dotta dissertazione, dalle mosche giocose di Giotto e Cimabue fino al Rinascimento, quando erano dipinte “in maniera così verosimile da sembrare vere” e divennero una specie di marchio: “Davano al pubblico l’illusione che si fossero davvero posate sul quadro, con un effetto in stile
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La Zampa “Il cane Mehkia e la dura realtà della sua demenza senile”. Ovvero un husky di 15 anni e un sito acchiappa like
Ci sono titoli che ti conquistano alla prima lettura. Questo l’abbiamo trovato su La Zampa, il portale di Gedi dedicato agli animali: “Il cane Mehkia e la dura realtà della sua demenza senile: ‘Non gli volteremo le spalle’”. Morte all’antropocentrismo, ci dispiace davvero per il cane, ma resta difficile ignorare il profumo di boiata pazzesca. “Esattamente come gli esseri umani, anche i cani possono
andare incontro alla demenza senile. Una condizione sconvolgente, a volte difficile da gestire, che ci lascia impotenti a partire dai primi sintomi”. Mehkia in effetti dà tristi segnali di cedimento – “rimaneva bloccato dietro al divano, come se non capisse più dove si trovasse, e vagava senza meta per casa” – ma è un husky grande e grosso di 15 anni, quindi è pure comprensibile che tradisca il suo invecchiamento, che magari potrebbe essere accettato senza diagnosi specialistiche e articoli acchiappa like. E invece “il cane sta seguendo una terapia con diversi farmaci consigliati dal veterinario contro il declino cognitivo”. E allora in bocca al lupo.
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Ministri su Marte Valditara ha dichiarato guerra ai dinosauri, Lollobrigida sussurra alle mucche “per sapere se stanno bene”
Et voilà,Ultimi dispacci dallo zoo del governo Meloni: Valditara va all’attacco dei dinosauri e sullo studio della preistoria nelle scuole[ N.b è il terzo articolo della rubrica il diario della settimana ]. Lollobrigida parla con le mucche. La situazione è grave, ma non è seria. Il ministro dell’istruzione si è spiegato così: “Non ho detto che gli studenti non debbano conoscere i dinosauri, ma perdere un giorno di scuola a parlare di un felino vissuto quaranta milioni di anni fa e conoscere tutti i dinosauri, scusate, ma che ce ne frega”. Non sappiamo che scuola abbia frequentato Valditara, ma si studiavano i dinosauri “da settembre ad aprile” mentre venivano trascurati “la storia greca e romana, il Rinascimento, il Risorgimento”. I risultati in effetti sono evidenti. Anche a Lollobrigida siamo abituati, ma l’ultima uscita sui bovini è davvero tenera: per sapere se gli animali sono felici, c’è un metodo semplice, basta “chiederlo direttamente a loro”. L’ha scritto il cognato di Giorgia su Facebook: “Se si avvicinano all’uomo senza timore significa che lo considerano un loro amico”. problema risolto
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La consigliera leghista pubblica un video contro Cirio ma c’è un motivo: “Mio cugino vorrebbe fare il voto disgiunto”
Adesso è tutto chiaro. La campagna elettorale in Piemonte è stata allietata dal video di una consigliera leghista, Sara Zambaia, che esorta i suoi elettori a votare un altro candidato presidente contro quello della sua coalizione, Alberto Cirio. E aggiunge soddisfatta: “Io per simpatia scelgo Sarah Disabato del Movimento 5 Stelle”. Sembrava una gaffe clamorosa, ma non avevamo capito nulla. A scagionare Sara è stato il collega Stefano Allasia, con cui corre in ticket per la rielezione: “Nessun dispetto a Cirio, era solo un video di istruzioni per il mio cugino di Collegno”. Allasia l’ha spiegato a Repubblica, riuscendo lodevolmente a completare l’intervista senza scoppiare a ridere: “Mio cugino di Collegno è il vicino di casa di Sarah Disabato e vuole votarla, ma allo stesso tempo dare la preferenza a noi”. Insomma, l’ottima Zambaia ha messo un video sui social solo per spiegare al cugino di Allasia – il famoso smemorato di Collegno – come funziona il voto disgiunto (contro Cirio). Il caso è chiuso, la politica è meravigliosa.
Le polemiche recenti sui fatti di Treviso sono il risultato quando mettiamo in mano a persone prive di equilibrio un potere di indirizzo didattico, siano imam delle madrasse o evolutissimi retori o in quest'ultimo caso professori schierati in senso unico nel quadro democratico, otteniamo risultati ugualmente a senso unico. Infatti si può essere integralisti anche alla rovescia favorendo il divisionismo culturale . Ed è ciò che è successo a Treviso dover due studenti di religione musulmana di una scuola media sono stati esentati dal seguire le lezioni sulla Divina Commedia . Il motivo? L’opera è a sfondo religioso. E il ministro Piante⁷dosi ha mandato gli ispettori. ... continua su : « Il caso della Divina Commedia censurata in una scuola di Treviso 2 studenti mussulmani sono stati esonerati dallo studio dell'opera ed è scoppiato il caso » Allora, proviamo a fare chiarezza e lo facciamo con questo interessante articolo :
Il Fatto Quotidiano
Ecco perché Dante possono studiarlo pure i musulmani
Luca Sommi
Dante Alighieri era un poeta cristiano, seguace della Scolastica di Tommaso d’acquino.
Però era anche un uomo libero, che oltre ad avere un’idea tutta sua di Impero ( forse detestava più i Guelfi neri dei Ghibellini, chissà, nella Commedia dissemina alcuni indizi su questo) parla lungo tutto il viaggio oltremondano di libero arbitrio, fino alle parole di congedo di Virgilio: “Non aspettar mio più dir né mio cenno; / libero, dritto e sano è tuo arbitrio”. Cosa evidentemente più di ambito laico che cristiano. E poi nello scrivere la Commedia il Dante in carne ed ossa costruisce retoricamente il Dante poeta che la sta scrivendo, cristiano di stretta osservanza, ma anche il Dante poeta pellegrino, colui che cammina i tre regni dei morti, e questo sembra essere molto più laico. Un esempio su tutti: il Dante scrivente scaraventa Paolo e Francesca all’inferno tra i lussuriosi, il Dante pellegrino nel sentire la loro storia addirittura sviene " io venni men così com’io morisse. / E caddi come corpo morto cade ". E in questo svenimento per l’emozione, è evidente, c’è il perdono. Dunque sì cristiano, però con dei però. Un altro indizio: quando nel Limbo lui e Virgilio sono in prossimità di un castello Dante scorge Socrate, Platone e poi Aristotele (vidi ’ l maestro di color che sanno) e più in là vede anche due filosofi più recenti: sono Avicenna e Averroè, musulmani, per dire che Dante non faceva differenza di razza né di religione quando c’era il valore, infatti li mette al fianco dei tre grandi di cui sopra.
Addirittura nel canto XXVIII, quello dei seminatori di discordie,[ scorge un individuo che avanza squartato dalla gola al deretano con le interiora in bella vista a penzoloni: rotto dal mento infin dove si trulla. Sapete chi è lo squartato? Maometto. Dante però ha di lui notizie sbagliate, non sa che è il fondatore di una religione bensì lo crede un cristiano deluso per non aver raggiunto il soglio pontifico. Infatti poi ascolta addirittura alcune sue raccomandazioni. Ergo la Commedia è per tutti. Basta avere un po’ di arbitrio.
“Israele, Stati Uniti, quanti bambini avete ucciso oggi?” gridano una trentina di giovani attivisti israeliani e statunitensi davanti al consolato degli Stati Uniti a Gerusalemme, la mattina di venerdì 24
maggio, “Che cosa vogliamo? Un cessate il fuoco. E quando lo vogliamo? Adesso”. Alcuni di loro sventolano uno striscione su cui c’è scritto “Stop al genocidio”, mentre altri si sono incatenati davanti all’ingresso del consolato. Appena mezz’ora dopo, gli attivisti vengono allontanati con violenza: alcuni vengono strattonati e spinti con violenza dalla polizia, che li trascina a forza lontano dal consolato e strappa i loro cartelli. Sette di loro, tra cui gli attivisti che si erano incatenati, vengono arrestati. “Non possiamo rimanere seduti a guardare i mucchi di corpi che si accumulano l’u- no sull’altro a Gaza” dice l’a ttivi sta Yahav Erez appena finito il sit-in, “noi cittadini, se non facciamo sentire la nostra voce, siamo criminali come i nostri leader. Sono i soldi delle nostre tasse, è nel nostro nome”. “Adesso che ci sono dei mandati di cattura della Corte Penale Internazionale (contro Netanyahu e Gallant) forse gli Stati Uniti ci penseranno due volte prima di finanziare ed essere complici di ciò che sta succedendo, ma anche noi dobbiamo farci sentire”. A opporsi alla guerra a Gaza, spiegano gli attivisti, è una minoranza della società israeliana. “Siamo una minoranza nella minoranza a chiedere il cessate il fuoco e per questo subiamo la violenza non solo della polizia, ma anche dai passanti” dice Maya, un’altra partecipante al sit-in davanti al consolato. “Siamo convinti che sia cruciale che il mondo sappia che ci sono israeliani che sono contro quello che succede a Gaza e che vogliono che questa guerra finisca il prima possibile, e continueremo a lottare fino alla fine”, aggiunge M aya, che fa parte di “All That’s Left” e “Free Jerusalem”, collettivi impegnati contro l’occupazione israeliana dei territori palestinesi che negli ultimi mesi hanno organizzato varie azioni per protestare contro la guerra a Gaza. “Ma è molto difficile per noi fare parte della società israeliana in questo momento”. “Penso che alcune persone stanno iniziando ad aprire gli occhi” dice Yahav, “ma le persone che iniziano a porsi delle domande si sentono isolate”. “Viviamo in una società in cui chi mette in discussione quello che Israele sta facendo a Gaza, o ai palestinesi in generale, si sente dire che è pazzo. Per questo cerco di fare sentire la mia voce”. La situazione interna in Israele è, se possibile, ancora più tesa di quanto lo sia stata negli ultimi mesi, dopo l’ordine della Corte di Giustizia Internazionale di fermare la fine dell’offensiva a Rafah.