2.6.24

l'edonismo sfrenato porta ad abbruttirsi o a deformare il proprio corpo il caso di theresiafischer che affronta gravi complicazioni dopo aver speso 160.000 dollari in chirurgia di allungamento delle gambe ., o "Io come la Ferragni": il business della titoker TikTok si chiama Londra la Gipsy influencer rom La prima influencer rom. Vuole diventare ricca e fare la bella vita.



Il modello tedesco affronta gravi complicazioni dopo aver speso 160.000 dollari in chirurgia di allungamento delle gambe (Instagram / @theresiafischer) Tra le complicazioni di salute, Fischer ha sofferto di infezioni ossee e periostite, un’infiammazione dolorosa del periostio.
Le molteplici operazioni, avvenute tra il 2016 e il 2022, hanno coinvolto la rottura e la stabilizzazione delle ossa del femore e della tibia con stecche metalliche, risultando in anni di recupero. se  interessanti  al  trash oppure    avete : 1) una  curiosità  .,  2)   diffidate   scambiandola  per  fakenews\panzane   potete vedere qui i suoi video sui social

Tra le complicazioni di salute, Fischer ha sofferto di infezioni ossee e periostite, un’infiammazione dolorosa del periostio.
Le molteplici operazioni, avvenute tra il 2016 e il 2022, hanno coinvolto la rottura e la stabilizzazione delle ossa del femore e della tibia con stecche metalliche, risultando in anni di recupero. A causa della sua condizione debilitante, Theresia è stata costretta a lasciare la versione tedesca del programma “Battle of the Reality Stars”. Ha riferito che il dolore costante la costringeva ad evitare di mettere peso sulla gamba più colpita, rendendo difficile partecipare ad attività che richiedevano movimenti rapidi.La modella ha scoperto di recente che una delle ossa della gamba non è cresciuta come previsto, e ora desidera rimuovere le stecche metalliche.La chirurgia di allungamento degli arti, sebbene tratti problemi di crescita ossea, comporta rischi significativi come danni ai nervi e ai muscoli, contratture articolari e artrite.

Fonte: BoredPanda. Foto: Instagram @theresiafischer

----
"Io come la Ferragni": il business dell'influencer rom  La prima influencer rom. Vuole diventare ricca e fare la bella vita.

Su TikTok si chiama Londra la Gipsy  [  foto a  sinistra  ] e sta diventando sempre più popolare, ha
oltre 37 mila follower. Si tratta di una giovane ragazza che vive in un 
campo rom ad
Asti e ne documenta sul popolare social la vita quotidiana. La giovane 
influencer sogna di diventare ricca, "la Ferragni degli zingari".

  


Chi è Londra la Gipsy

Vent’anni, nata e cresciuta in un campo rom alla periferia di AstiLondra la Gipsy è una tiktoker che sta diventando sempre più popolare. E sogna di diventare una influencer ricca e famosa come Chiara Ferragni.Il nome Londra deriva dal nonno, come spiega la giovane in una intervista a La Stampa: "A mio nonno piaceva quella città, o forse anche solo il suono del nome. Mio fratello si chiama London".Londra ha iniziato a fare video su Tik Tok quattro anni fa: "Volevo creare contenuti dedicati alla comunità rom, un gioco".Un gioco che potrebbe diventare qualcosa di più: la popolarità e le visualizzazioni su Tik Tok possono rapidamente diventare un business.

L’influencer che racconta la vita del campo rom

Nei suoi video su Tik Tok la giovane racconta con ironia la vita quotidiano nel campo rom, con familiari, parenti e amici come co-protagonisti.  ha dato vita a un tormentone: quasi tutti i suoi video si aprono con la stessa frase, "Zingari check". Londra spiega che non vuol dire niente di particolare: "È come su un set cinematografico quando si dice ‘ciak si gira’. Per me è zingari check. Un modo di dire".La realtà del campo rom viene raccontata in maniera naturale e ironica dalla giovane, non mancano contenuti che smontano pregiudizi e luoghi comuni.

"Diventerò la Ferragni degli zingari"

Come tante altre ragazze, Londra la Gipsy sogna di diventare una influencer ricca e famosa. "Diventerò la Ferragni degli zingari. La ammiro molto per quello che ha fatto", racconta.

1.6.24

L’OMICIDIO-SUICIDIO NON È UN FINALE TRAGICO, MA IL GESTO DI UN CODARDO di Marilisa D'Amico, pro-re"rice Unimi e del Sito internet: ovd.unimi.it


come  ho   spiegato nel  post precedente sempre sul femminicio \ violenza di genere   riporto  o  rielaboro  intrerventi    non miei   su  tali argomenti  .
L'artiolo  di  questione  è come specificto  nel titolo  della  dottoressa  marialisa  D'amico  .

  
 fonte   il   Giallosettimanale    



In uno degl ultimi casi (  almeno  fin ora  )  femminicidio \ violenza  di genere   si verifica   la dinamica dell’omicidio-suicidio . Essa  in particolare quando si parla di femminicidio, riflette una profonda incapacità da parte dell’uomo di accettare l’autonomia e le scelte della propria partner .
 Questo tipo di scenario mette in luce un elemento che, come è ormai noto, rappresenta una costante nei casi di femminicidio: il controllo dell’uomo verso la donna. Il marito, come molti altri uomini che si sono trovati in situazioni simili, ha percepito la perdita di controllo sulla moglieo  sul partner come un affronto insopportabile, reagendo con violenza estrema. L’atto di uccidere la propria compagna e poi togliersi la vita non è assolutamente un segno di disperazione romantica. Piuttosto, una simile decisione può essere interpretata come un’estrema manifestazione di egoismo e di codardia, ovvero un modo per sfuggire alle conseguenze legali e morali del proprio gesto. La tendenza ad attribuire una dimensione tragica a tali eventi distoglie l’attenzione dal vero problema, cioè il forte radicamento culturale di tutte le forme di violenza di genere. Per questo motivo diventa fondamentale cambiare il modo di documentare questi episodi e riconoscere che dietro ogni femminicidio c’è un retaggio di disuguaglianza di genere e di percezione della donna come proprietà dell’uomo. Questa distorsione culturale deve essere affrontata attraverso l’educazione, la sensibilizzazione e adottando politiche pubbliche più mirate, volte ad assicurare una sempre maggiore protezione delle donne vittime di violenza domestica. In de!nitiva, il femminicidio-suicidio di Piossasco non dovrebbe essere visto come un episodio di amore disperato del marito !nito in tragedia, ma come l’ennesima dimostrazione dell’incapacità di alcuni uomini di saper riconoscere il ruolo paritario della donna nell’ambito della relazione affettiva. Riconoscere questo ruolo è il primo passo per affrontare e prevenire la violenza di genere, promuovendo una cultura di rispetto e di uguaglianza”.

il labile confine tra antisemitismo e antisionismo . fa prendere delle cantonate e fa sbagliare bersaglio sminuendo le battaglia contro la politica israeliana

 Nei  giorni scorsi    sul mio fb   ho condiviso questo  post  ( rimando  qui  per  la  discussione polemica  che   ha  generato )  . 


Il mio  odio  verso la politica ed  lo stato   d'israele  per quello che  ha  fatto  e  sta  facendo  e  che soprattutto   oggi è sotto gli occhi di tutti. Mi  ha  portatto  a     condividere   un post   vergognoso  e  antisemita nella  forma   . Ma  veritierò nella   sostanza  . Infatti il paragone ci sta tutto a  prima  vista  . Ma  poi se  si rilegge  , cosa  che  avrei dovuto  farlo prima  di   condividere  automaticamente  , è  un post   che  sfocia  nell'odio  non verso lo stato  e la  classe  politica    che si sta  comportano da  crimnale ma   verso  l'intero  popolo  . Infatti  è  ecco uno dei commenti    \ discussioni  più belli lasciati  al mio  post  su  fb 
Pacmogda Clémentine
Non dimentichiamo che chi ha subito il nazifascismo non sono i sionisti di oggi. Poi ricordiamoci che fra gli israeliani ci sono tanti contro il sionismo guidato da questo governo. Teniamo conto anche di loro quando li nominiamo in modo generalizzato. Per vari anni ho incontrato delle persone di Israele a una conferenza annuale che si tiene a Vienna. Nelle discussioni si vede quanto soffrono con il comportamento del loro governo. Il presidente di oggi in Israele, forse non sa nemmeno bene quanto gli ebrei all’epoca hanno sofferto
Giuseppe Scano
@Pacmogda Clémentine esatto ed questa la mia posizione . ed è questo che volevo dire con tale condivisione . però nella fretta , non mi sono accorto che la  slide  che  avevo condiviso  era sbagliata nella forma e che s'era sconfinati nell'antisemitismo .
  • Mi piace
  • Rispondi
Pacmogda Clémentine  @Giuseppe Scano succede! Anche perché la situazione è talmente assurda e complessa che a volte non sai nemmeno cosa dire. 

 Infatti  ciò che hanno subito gli ebrei da parte dei nazifascisti è inaccettabile e indimenticabile, ma questi israeliani  non sono gli innocenti di allora. questi , salvo  rari casi  , sono i sopraffattori del popolo palestinese e non si accontentano di rubare loro la loro terra, ammazzano e distruggono tutto ciò che appartiene a quel popolo di palestina. Infatti  le accuse di antisemitismo nella  maggior  parte  dei  casi   sono strumentali e ormai ridicole in quanto  si mette  sulo stesso piano   e  si   confonde  antisemitismo       ( teoria imbelle  ed  odiosa al pari  del razzismo    che   desto e  combatto  )    e  antionismo visto   che  molti degli     stessi  ebrei, nel mondo intero, hanno da molto tempo preso posizione contro il governo di Israele e i coloni che lo appoggiano, il  cui  loro  refrain  a tali conterstazioni "Non in mio nome" e anche " Israele non deve usare l'olocausto per giustificare questo genocidio" è Israele si difende ?
Dopo 76 anni ( senza contare il periodo precedente al 1948 ) di omicidi, arresti arbitrari, sottrazioni di terre e di case, torture, uccisioni di reporter, ecc e tutte le cose carine che hanno fatto e stano faceno da 7 mesi a questa parte? Israele si difende dite? Le risoluzioni, i richiami, le denunce Onu sono indirizzate ad un paese che si difende ? Quindi fncl , raglio d'asino non salza in cielo . dubitate sempre da chi si dice filosofo o è laureato in filosofia , ed si dice spirito libero quando non sa neppure capire quando uno condivide o scrive post provocatori ,  oppure   nella  sua  impulsività   nell'indignarsi  davanti a  tali inutili massacri    fa egli errori . Ma soprattutto li commenta dandoti dell'ignorante e dicendo senza argomentare che scrivi .... .  O  ti risponde  con una  faccina  


31.5.24

La foto ritrovata del soldato Usa. "Quella sono io 79 anni fa"Ermina Zappoli aveva 14 anni quando nel 1945 fu ritratta da Hans George. "Con me c’erano mia sorella e mia zia. Ora l’immagine finirà in un museo"

 


La foto ritrovata del soldato Usa. "Quella sono io 79 anni fa"Ermina Zappoli aveva 14 anni quando nel 1945 fu ritratta da Hans George. "Con me c’erano mia sorella e mia zia. Ora l’immagine finirà in un museo"

Ermina Zappoli (a destra) mostra la vecchia foto (a sinistra) scattata da Hans George

Ermina Zappoli (a destra) mostra la vecchia foto (a sinistra) scattata da Hans George

Modena, 31 maggio 2024 – Una fotografia scattata 79 anni fa quando la Seconda guerra mondiale era ormai finita, è arrivata in Italia dagli Usa e, con grande sorpresa, sono state individuate le tre persone ritratte. Si deve al ricercatore Andrea Sabattini, di San Cesario, e ai colleghi dell’associazione Green Line II, se si è giunti a questo risultato. La foto la scattò, dopo il 20 aprile 1945, il soldato statunitense Hans George, medico della compagnia B della 10ª divisione da montagna, morto nel ’65. Faceva parte di un album di quando, arruolatosi volontario, venne in Italia a combattere. L’ha trovata per caso la signora Dana Miller nella soffitta dei nonni materni, amici di Hans.“Toh, quella sono io, era appena finita la guerra”, ha esclamato quando ha visto l’immagine Ermina Zappoli, ora residente a Porretta Terme. Aveva 14 anni allora e abitava con la famiglia alla Costa di Affrico di Gaggio Montano. “Ho subito riconosciuto mia sorella Anna e la zia Imelde Verardi – dice –. La foto fu fatta a casa di zia Imelde a Labante di Castel d’Aiano. Eravamo appena ritornati dallo sfollamento. In casa nostra trovammo i soldati brasiliani, mentre dalla zia c’erano gli americani. “Andate a vedere se sono ancora tutti vivi“, ci disse nostra madre. Non avevamo più notizie da mesi. Per fortuna non mancava nessuno”. Ermina, che abbiamo incontrato a Porretta, ha espresso un desiderio: “Chiedo al Signore almeno un altro anno di vita per poter vedere il museo che stanno allestendo a Castel d’Aiano i ragazzi di Green Line II. Vi sarà anche la foto ritrovata. Ma merito proprio così tanto?”.

femminicidio o non , sempre di violenza sulle donne si tratta il caso del delitto dell'autostrada ma le donne si lamentano per come ne parlano i media ma senza proporre alternative per parlarne

Lo so che dovrei smetterla di riportare scritti di altri\e su tali argomenti e scrivere le mie opinioni in merito a tali argomenti ma : 1) non riesco ad andare oltre l'ovvio e l'indignazione .,mi abbasserei a loro stesso livello di odio con il rischio di scadere nella morbosità o enlla polemica proprio come il commento lasciato nel titolo ad un intervento fatto da una vittima ( perchè anche se non muori , ma subisci violenze fisichè e morali lo si è ) ed ancora nonostantre la condanna del reo subisce la condanna da parte della società solo perchè ne uscità viva e ha denunciato ., 2) di non essere obbiettivo completamente     .
Infatti ,scusate la polemica ma molte persone la maggioranza , sottoscritto compreso  non hanno armi oltre l'indignazione per combattere ed insegnare \ educare figli o nipoti seriamente non solo a parole tali  problematiche 
Ma soprattutto non sono cosi bravo come parole come gli attori ed sceneggiatori questo video




 per dire con parole mie lo stesso concetto quando apprendo notizie del genere e in particolare questa di cui s'accena nel post d'oggi

 


E certo, il processo di beatificazione dell'uomodimmerda che ha lanciato la moglie dal cavalcavia è già cominciato.
Andrea Favaro avrebbe ucciso perché aveva paura di non poter più vedere suo figlio (cosa che evidentemente dal carcere gli riuscirà benissimo).Così cominciamo a leggere in stampa la prima rivittimizzazione della vittima, il giustificazionismo cieco, l'insinuazione che quindi, se questo povero padre aveva questa paura, allora la vittima era responsabile, magari lo aveva già messo in guardia sulla possibilità di una denuncia, anche perché col senno di poi, anche lo avesse pure messo in guardia, avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo a voler proteggere il figlio.Ma letta così, il sottotesto è "Poverino, era esasperato, aveva paura di non vedere il figlio, e quindi la colpa è certamente della madre". Non ne usciamo. O si cambia il linguaggio o non possiamo uscirne.E poi basta, con queste foto insieme, vittima carnefice, che sono rivittimizzanti, offensive, lesive di chi non c'è più e anche di chi sopravvive.Basta, sono anni che lo diciamo, che è una comunicazione profondamente sbagliata.



Matteotti personaggio eretico per la destra e [ sic ] per la sinistra : 100 anni dopo nessuno dice che Mussolini fu il mandante

 

Visto      che  nessuno   per   le  celeberazioni  per  il  100   di Matteotti  ha trattato questi temi tabù con profondità è  evidente  che   fu   : <<  Un eretico, inviso a destra e a sinistra >> (  articolo  de  il sito    www.quotidiano.net/ del l  31\5\2024 )  .
 Infatti  mi
 chiedo    se avrebbero ,   fatto più bella  figura    a coltivare   come  fanno  sempre  l'oblio   o  a  gettargli  fango , che   fare  celebrazioni   ipocrite    di Giacomo Matteotti    . 
Forse sarebbe     stato meglio  
 affidare un ritratto privato di Matteotti a Bruno Vespa . Ma a cosa serve informare 100 anni dopo la nazione che “l’insospettabile carica erotica delle lettere di De Gasperi alla moglie è assente in quelle di Matteotti”? Indegno anche Luciano Violante. L’ex magistrato, già responsabile giustizia del PCI, avrebbe potuto accennare al ruolo fondamentale dei giudici nel caso. Se sappiamo oggi molte cose sull’omicidio lo dobbiamo ai giudici Del Giudice e Tancredi. Mussolini li fece promuovere e sostituire con il cognato di Farinacci. Invece di ricordare l’importanza dell’autonomia della magistratura (tema attuale) Violante ha preferito fare esattamente quel che ci si aspetta ormai da Violante: un bel discorso sull'accettazione della diversità in Parlamento con la citazione di due nemici della democrazia. Prima il cattivo Hitler subito bilanciato dal cattivo Lenin. 

Alla Camera Ignazio La Russa, Giorgia Meloni FOTO ANSA

E poi il richiamo all’insegnamento dell’ex MSI Pinuccio Tatarella. Magari c’entrava poco con Matteotti ma certo era musica per le orecchie di Meloni e La Russa.Lo storico Emilio Gentile è partito bene, a parte forse il plurale: “si conoscono esecutori, mandanti e moventi dell'omicidio di Matteotti”. Peccato che poi abbia messo tra parentesi la questione principale (“c’è chi dubita ancora che sia stato Mussolini a volerne la morte”). Gentile ha perso un’occasione. Non gli capiterà più di avere seduta davanti Giorgia Meloni, attenta come una scolaretta, alla quale spiegare perché era una bestemmia quel che disse nel lontano 1996 a 19 anni: “Mussolini è stato un buon politico”. Non gli capiterà più di poter svelare a La Russa che il mandante dell’omicidio del padre della democrazia è proprio quel signore pelato del quale conserva il busto in salone.Tutta la celebrazione di ieri è stata centrata sul discorso del 30 maggio 1924. Qualcuno ha fatto intendere che sia il movente. Nessuno ha detto che le ricerche dello storico Mauro Canali (non a caso mai citato) dimostrano il contrario: i killer arrivarono a Roma una settimana prima. Il movente non può essere quello anche se piace a tutti i politici. Alla fine il clima ipocrita della celebrazione ci rende simpatici i due studenti che si sono addormentati in tribuna. Uno si è svegliato solo quando il compagno - per evitare foto o reprimende - lo ha preso a gomitate. Forse il suo sonno critico era più degno di Matteotti di tanti discorsi.Degnissimo di Matteotti ieri è stato Alessandro Preziosi. La sua interpretazione magistrale del discorso del 30 maggio ha fatto rivivere il leader socialista sul suo scranno. E vedere Meloni e La Russa ascoltare quel Matteotti risuscitato denunciare una a una le violenze del fascismo è stata una scena indimenticabile. Immaginare Matteotti gridare quelle denunce nel 1924 davanti a quel Parlamento è stata una formidabile cartina di tornasole dello scarso coraggio di chi ieri aveva parlato prima di lui.

in tempo di crisi e di fame busa e non si vuole emigrare meglio addattarsi a tutti i tipi di lavoro anche queli per cui non abbiamo studiato la storia di La scommessa di Paolo Ladu, noto “Cipolla”: lava vewtri da 40 anni

  dala nuova  sardegna   9\1\2025  di Valeria Gianoglio Nuoro La bottega di Paolo Ladu, noto “Cipolla  "è un furgone vissuto, un ampio...