20.12.07

Senza titolo 2420

La  neve sara  anche bella  copme testimoniano queste mie  foto   ma  crea  anche  un sacco di problemi 

                                              la  mia  via


             una  delle magnolie  di piazza  d'italia  \  de l'ara  una                     delle piazze  principali  del mio paese 


                                      un  altro alto  della  stessa  piazza




OLBIA. Si spegne la linfa dell'evoluzione, il carburante della modernità e la Gallura precipita nel caos. Il blackout che ha paralizzato l'asse che va da Nuoro a Santa Teresa dalle nove del mattino a metà pomeriggio è come un tuffo nella preistoria. Traffico impazzito, supermarket a lume di candela, uffici ridotti a soprammobili, auto intrappolate dai cancelli elettrici, macchine incerte davanti a semafori muti, fabbriche spente. Il maltempo che ha collassato la viabilità, a Olbia si è materializzato con il buio della civiltà. Una città rimasta con la spina staccata.
A salvarsi dal grande buio solo l'ospedale, il Giovanni Paolo II, che è andato avanti senza affanni grazie al gruppo elettrogeno, e l'aeroporto, che ha un sistema di alimentazione interno. Voli regolari nello scalo.
Ma messo piede fuori dal Costa Smeralda è come un viaggio all'indietro nel tempo, in un'isola dimenticata. Semafori spenti, code interminabili, vigili del fuoco come biglie impazzite che svuotano cantine allagate, liberano persone dagli ascensori, aiutano automobilisti in panne, tagliano alberi strappati dal vento. Un'emergenza ininterrotta. Inutile chiamare gli uffici dell'Enel. Squilli di speranza. Dall'altra parte nessuno alza la cornetta del telefono. Dalle nove del mattino cala il buio sulla civiltà. Si inchiodano gli impianti di riscaldamento in un giornata spazzata dal grecale e da una pioggia mista a neve. Vane le file davanti agli uffici postali per cercare di pagare l'ici. I terminali sono solo specchi neri che non danno segni di vita. I commercianti mantengono sollevate le saracinesche nella mattinata senza scontrino, e i bar rispolverano la moka per offrire un caffé alla città surgelata. Anteprima di una civiltà senza energia, meglio di un'austerity da crisi del petrolio.
Olbia resta isolata per tutto il giorno. Chiusa la strada che porta a Tempio, quella per Sassari, la 131 che arriva a Nuoro. Impossibile avventurarsi senza catene in strade simili a piste da sci. L'emergenza diminuisce solo in tarda serata. Ma il bollettino della paralisi viaria passa quasi in secondo piano, in un centro disconnesso dal mondo. Impossibile per quasi tutta la mattina sapere cosa sia accaduto, solo voci di un possibile cedimento di un traliccio dell'alta tensione, per la fitta nevicata, tra Nuoro e Olbia. I tecnici di Enel e Terna, che si occupano dei cavi ad alta tensione, hanno cercato di ripristinare la linea in una lotta contro la bufera di neve.
I vigili del fuoco si sono vestiti da angeli con la tuta verde, centinaia di interventi e centralino impazzito. La città si è svegliata sotto un diluvio inziato la notte prima. L'effetto è sconfortante. Strade trasformate in torrenti, sottopassi simili a piscine e cascate che si gettano dalle corsie diventate letti di fiumi.
Trappoloni per auto in una città che si paralizza dopo mezz'ora. Macchine a passo d'uomo con l'acqua che accarezza gli sportelli. I canali che tagliano le strade principali sono gonfi d'acqua, a un palmo dal salto in corsia. Difficile sfidare le folate di vento gelido e le secchiate di pioggia a piedi.
Ma è allarme in tutta la Gallura costiera. La Olbia-Arzachena è rimasta bloccata per oltre un'ora. Il vento ha abbattuto un albero che si è messo di lungo sulla carreggiata. Per liberare le corsie sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco con la motosega. Una provincia messa in ginocchio da un cocktail letale di pioggia, neve e black out. Imprigionati dall'assenza di linea, scaricati dal circuito globale, la rete telematica cancellata dall'assenza di bite, quella stradale da gomme che non mordono l'asfalto surgelato.
Regge solo la via del mare. A Santa Teresa i traghetti per la Corsica non sono partiti. Difficoltà a Golfo Aranci per il Mega Express della Sardinia Ferries, dirottato su Olbia. Regolare il traffico passeggeri e merci all'Isola Bianca. Navi in orario anche tra La Maddalena e Palau.

La giornata di emergenza si spegne nel primo pomeriggio. L'energia ritorna a scacchiera nei comuni, verso le 15 l'Enel dà di nuovo la linfa a Olbia, alle 17 ritorna in modo incerto anche a Tempio, poi si estende a tutti gli altri centri, dalla Maddalena a Palau, ad Arzachena. Una luce flebile, ballerina, che con lentezza fa ripartire la macchina dopo una giornata di blackout.



TEMPIO. Mentre nel resto della Gallura la situazione meteo volge per il meglio, sul Monte Limbara permane un clima da Polo Nord, con temperature sempre sottozero e una coltre di neve che avvolge le cime che vanno da Valliciola a Punta Balistreri.
 Prosegue, da parte degli agenti del corpo di vigilanza ambientale, il censimento dei boschi che sono stati investiti dalla eccezionale nevicata di domenica notte. I danni al patrimonio ambientale sono comunque ingenti, mentre a godere delle abbondanti precipitazioni sono state le falde acquifere sotterranee e quelle superficiali, con notevoli apporti d’acqua ai tre bacini idrici galluresi. Lo scioglimento delle nevi che ricoprono il monte Limbara, sulle cui cime si sono accumulati in alcuni punti oltre due metri di neve, consentiranno il rapido riempimento della nuova diga sul rio Paggiolu, l’ultimo sbarramento realizzato alle falde della montagna gallurese e, da alcuni anni, sotto continuo monitoraggio per valutarne la tenuta e le perdite naturali dall’alveo, costituito prevalentemente da ammassi granitici. La diga, costruita dalla Zir per rifornire d’acqua le industrie locali, potrebbe invece rivelarsi un vero e proprio serbatoio di acqua purissima per gli abitati di Tempio, Luras e Calangianus, attualmente serviti dalla rete idrica del Monte Lerno in parte integrata con l’acqua che sgorga dal Limbara. I problemi più grossi, invece, sono quelli causati dal crollo del Teatro Tenda, una struttura storicamente deputata ad ospitare le scintillanti sei giorni di danze del carnevale tempiese. Per quest’anno sarà impossibile rimpiazzare la tensostruttura, andata praticamente distrutta sotto il peso della abbondante nevicata, mentre i titolari della società che gestisce il Teatro Tenda stanno valutando le proposte per una nuova struttura, che non potrà essere disponibile prima del prossimo mese di marzo. A carnevale concluso.


NUORO. Blackout totale ieri nel capoluogo della Barbagia e in ogni altro angolo della provincia. Il giorno più lungo e vergognoso della storia recente è cominciato con una coltre di neve spessa dai trenta ai quaranta centimetri, a seconda dei rioni della città, fino a settanta in quel di Sorgono, un metro addirittura tra Lodine e Fonni. Non a caso già dalle primissime ore dell'alba bianca sono cominciati i problemi. Intorno alle 5 due Tir in viaggio sulla "Carlo Felice" sono finiti di traverso nella carreggiata, all'altezza di Campeda, a Macomer. Causa: asfalto gelato. Per fortuna non c'è stata nessuna conseguenza per le persone, ma il traffico è andato subito in tilt, con la 131 paralizzata e una lunga colonna di automobilisti in difficoltà.


Poco dopo, Nuoro si è svegliata completamente isolata, su tutti i versanti, e ricoperta di neve, come non succedeva dagli anni Cinquanta. La situazione climatica aveva mostrato la prima neve sin da domenica sera. Intorno alla mezzanotte le strade erano ancora praticabili ma comunque nascoste dai fiocchi leggeri caduti dopo le 22. Ieri mattina, invece, uscire di casa era praticamente impossibile. Paradossale la situazione: il capoluogo della Barbagia non dispone di alcun mezzo spazzaneve (la Provincia ne ha due, ma entrambi erano impegnati lungo le strade del Gennargentu). Ha soltanto qualche ridicolo sacchetto di sale da spargere qua e là. Tant'è vero che è bastata una nevicata, seppure di carattere eccezionale, per mandare in tilt la città come se nulla fosse.
Ad aggravare la situazione poi ci si è messo pure un blackout generale dell'Enel. Sin dalle quattro del mattino alcuni quartieri di Nuoro (vedi il rione Monte Gurtei) sono rimasti senza luce. Alle sei sono mancati i ponti di collegamento che portano la corrente a Mamoiada, poi anche Olzai, Orani e Sarule sono rimasti al buio, e via via, a turno, tutti i paesi del circondario, dal Marghine alla Baronia. A Lodè il sindaco Graziano Spanu è stato costretto ad evacuare il municipio in balia delle infiltrazioni e a mandare due ruspe sulla strada che porta a Siniscola. Blackout a singhiozzo, invece, in Ogliastra, mentre a Nuoro il servizio di fornitura elettrica è saltato in tutti i quartieri della città intorno alle dieci, aggiungendo così disagi ai disagi già creati dalla coltre bianca, vietata alle automobili, salvo le jeep e qualche vettura con le catene montate e costretta ad affrontare comunque un'emergenza in corso.
All'ospedale San Francesco alcuni infermieri e medici ci sono arrivati soltanto con l'aiuto dei mezzi dei vigili del fuoco della caserma di Funtana Buddia, tempestati questi ultimi di telefonate a non finire. Nei reparti del nosocomio, comunque, non si è registrata nessuna emergenza di particolare rilevanza: il personale smontante, infatti, è stato trattenuto finché non è arrivato il personale di turno. Maggiori difficoltà, invece, ci sono state nell'ospedale di Sorgono, a causa dei collegamenti cancellati. E grosse difficoltà hanno trovato i dializzati in arrivo a Nuoro per la terapia, bloccati lungo la 131 dcn Siniscola-Abbasanta. Il tratto della superstrada che va da Marreri a Ottana, infatti, è rimasto per tutta la mattinata completamente paralizzato. Una partoriente è stata soccorsa all'altezza di Oniferi. E a Oniferi è stato necessario anche un intervento tempestivo dei carabinieri della compagnia di Ottana per una neonata con insufficienza respiratoria, mentre a Orotelli una signora si è tranciata le dita della mano con una serranda: è stata perciò subito trasportata, dai militari dell'Arma, al San Francesco di Nuoro. Una pensionata di Oliena, invece, è stata raggiunta da un furgone della polizia del capoluogo che le ha portato il medicinale necessario per evitarle un ricovero altrimenti improrogabile. Gli agenti della questura barbaricina, poi, hanno assicurato per tutto il giorno il trasporto di medici e dializzati.


Nel frattempo il sindaco del capoluogo di provincia Mario Zidda ha dovuto firmare una ordinanza urgente: chiuse ieri e oggi (salvo ulteriori complicazioni meteorologiche) tutte le scuole di ogni ordine e grado. Impossibile, infatti, fare lezione in classe. E se i ragazzi e le ragazze hanno approfittato della situazione per anticipare le vacanze di Natale e giocare a palle di neve, per i vigili del fuoco è stata una giornataccia. Il centralino della caserma provinciale non ha smesso un attimo di squillare. Numerosissime le richieste d'aiuto, in particolare di anziani e famiglie con bambini al seguito, tanto che tutto il personale è stato richiamato al lavoro. Tantissimi gli interventi effettuati in città (non si contano le utilitarie colpite dagli alberi caduti durante la notte, in via Istiritta come pure in viale Ciusa e via Deffenu), ancora di più quelli nelle campagne dell'intera provincia, dove diversi pastori sono rimasti isolati. Un allevatore, nei salti tra Buddusò e Bitti, ha rischiato l'assideramento. Protezione civile in costante allerta, dunque. Telefoni impazziti negli uffici della prefettura, della questura e del comando dei carabinieri di Nuoro. NUORO. Blackout totale ieri nel capoluogo della Barbagia e in ogni altro angolo della provincia. Il giorno più lungo e vergognoso della storia recente è cominciato con una coltre di neve spessa dai trenta ai quaranta centimetri, a seconda dei rioni della città, fino a settanta in quel di Sorgono, un metro addirittura tra Lodine e Fonni. Non a caso già dalle primissime ore dell'alba bianca sono cominciati i problemi. Intorno alle 5 due Tir in viaggio sulla "Carlo Felice" sono finiti di traverso nella carreggiata, all'altezza di Campeda, a Macomer. Causa: asfalto gelato. Per fortuna non c'è stata nessuna conseguenza per le persone, ma il traffico è andato subito in tilt, con la 131 paralizzata e una lunga colonna di automobilisti in difficoltà.

Poco dopo, Nuoro si è svegliata completamente isolata, su tutti i versanti, e ricoperta di neve, come non succedeva dagli anni Cinquanta. La situazione climatica aveva mostrato la prima neve sin da domenica sera. Intorno alla mezzanotte le strade erano ancora praticabili ma comunque nascoste dai fiocchi leggeri caduti dopo le 22. Ieri mattina, invece, uscire di casa era praticamente impossibile. Paradossale la situazione: il capoluogo della Barbagia non dispone di alcun mezzo spazzaneve (la Provincia ne ha due, ma entrambi erano impegnati lungo le strade del Gennargentu). Ha soltanto qualche ridicolo sacchetto di sale da spargere qua e là. Tant'è vero che è bastata una nevicata, seppure di carattere eccezionale, per mandare in tilt la città come se nulla fosse. Ad aggravare la situazione poi ci si è messo pure un blackout generale dell'Enel. Sin dalle quattro del mattino alcuni quartieri di Nuoro (vedi il rione Monte Gurtei) sono rimasti senza luce. Alle sei sono mancati i ponti di collegamento che portano la corrente a Mamoiada, poi anche Olzai, Orani e Sarule sono rimasti al buio, e via via, a turno, tutti i paesi del circondario, dal Marghine alla Baronia. A Lodè il sindaco Graziano Spanu è stato costretto ad evacuare il municipio in balia delle infiltrazioni e a mandare due ruspe sulla strada che porta a Siniscola. Blackout a singhiozzo, invece, in Ogliastra, mentre a Nuoro il servizio di fornitura elettrica è saltato in tutti i quartieri della città intorno alle dieci, aggiungendo così disagi ai disagi già creati dalla coltre bianca, vietata alle automobili, salvo le jeep e qualche vettura con le catene montate e costretta ad affrontare comunque un'emergenza in corso.



All'ospedale San Francesco alcuni infermieri e medici ci sono arrivati soltanto con l'aiuto dei mezzi dei vigili del fuoco della caserma di Funtana Buddia, tempestati questi ultimi di telefonate a non finire. Nei reparti del nosocomio, comunque, non si è registrata nessuna emergenza di particolare rilevanza: il personale smontante, infatti, è stato trattenuto finché non è arrivato il personale di turno. Maggiori difficoltà, invece, ci sono state nell'ospedale di Sorgono, a causa dei collegamenti cancellati. E grosse difficoltà hanno trovato i dializzati in arrivo a Nuoro per la terapia, bloccati lungo la 131 dcn Siniscola-Abbasanta. Il tratto della superstrada che va da Marreri a Ottana, infatti, è rimasto per tutta la mattinata completamente paralizzato. Una partoriente è stata soccorsa all'altezza di Oniferi. E a Oniferi è stato necessario anche un intervento tempestivo dei carabinieri della compagnia di Ottana per una neonata con insufficienza respiratoria, mentre a Orotelli una signora si è tranciata le dita della mano con una serranda: è stata perciò subito trasportata, dai militari dell'Arma, al San Francesco di Nuoro. Una pensionata di Oliena, invece, è stata raggiunta da un furgone della polizia del capoluogo che le ha portato il medicinale necessario per evitarle un ricovero altrimenti improrogabile. Gli agenti della questura barbaricina, poi, hanno assicurato per tutto il giorno il trasporto di medici e dializzati.
Nel frattempo il sindaco del capoluogo di provincia Mario Zidda ha dovuto firmare una ordinanza urgente: chiuse ieri e oggi (salvo ulteriori complicazioni meteorologiche) tutte le scuole di ogni ordine e grado. Impossibile, infatti, fare lezione in classe. E se i ragazzi e le ragazze hanno approfittato della situazione per anticipare le vacanze di Natale e giocare a palle di neve, per i vigili del fuoco è stata una giornataccia. Il centralino della caserma provinciale non ha smesso un attimo di squillare. Numerosissime le richieste d'aiuto, in particolare di anziani e famiglie con bambini al seguito, tanto che tutto il personale è stato richiamato al lavoro. Tantissimi gli interventi effettuati in città (non si contano le utilitarie colpite dagli alberi caduti durante la notte, in via Istiritta come pure in viale Ciusa e via Deffenu), ancora di più quelli nelle campagne dell'intera provincia, dove diversi pastori sono rimasti isolati. Un allevatore, nei salti tra Buddusò e Bitti, ha rischiato l'assideramento. Protezione civile in costante allerta, dunque. Telefoni impazziti negli uffici della prefettura, della questura e del comando dei carabinieri di Nuoro. Una sola la raccomandazione delle forze dell'ordine: non mettersi in viaggio. La zona di Campeda, infatti, è rimasta bloccata per tutta la giornata e anche i collegamenti con l'Ogliastra sono saltati. La neve ha bloccato gli automobilisti diretti verso Lanusei, sulla 389. Neve, poi, anche sulla vecchia Orientale Sarda, all'altezza di Silana. Ieri sera sul tardi, poi, i cinque ingressi di Nuoro erano impraticabili per via del ghiaccio. In città, intanto, non sono certo cessati i disagi. Il black out elettrico è finito intorno alle 14, ma soltanto il alcuni rioni; altri rioni, invece, tipo Nuraghe-Carta Loi sono rimasti al buio. Senza luce e soprattutto senza riscaldamento intere palazzine. Con una città intrappolata dalla fanghiglia e dalla vergogna di un lunghissimo 17
dicembre.




Senza titolo 2419

  VE LO RICORDATE QUESTO FILM ?  :-)


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19.12.07

Il miracolo della notte di Natale

img127                              Buone Feste

In attesa di postare le ultime tre tavole del Presepe virtuale, desidero raccontarvi una storia vera accadutami nel lontano 1985. Era il mese di agosto, verso la fine, presi il traghetto a Livorno per la Corsica. Eravamo solo quattro vetture a bordo, ormai le code erano finite. I profumi delle erbe selvatiche portati dalla furia del vento maestrale all'uscita delle Bocche di Bonifacio, mi ripagarono della mia repentina decisione. Per quindici giorni girai l'isola in tutte le direzioni senza stancarmi di riempire i polmoni e appagare il mio spirito per tanta naturale bellezza. In pochi chilometri avevi  una perfetta alchimia  di terra e mare, i calanchi, le montagne a picco sul mare, all'interno il deserto des Agriatos mostrava tutta la sua arida bellezza. Un giorno mi fermai ad ovest dell'isola,  il mare era di un colore alabastro e la parete tagliente a picco ti creava un senso di vertigine, i calanchi imponenti ti incutevano rispetto; tenendomi a un ramo mi sporsi per guardare meglio la parete e vidi alcuni rametti di colore rosso, privi di foglie, sembravano dei coralli fuoriusciti dagli abbissi marini; uno era quasi staccato dalla parete, lo raccolsi e lo misi in un cestino che porto sempre con me durante i miei viaggi. Ogni volta che mi addentro nei boschi raccolgo sempre rametti secchi, sassolini, un pugno di terra e sabbia colorata, poi al ritorno conservo tutto in uno scatola  con la scritta: "materiale utile per fare il Presepe." Sin da piccola mi piaceva farlo e già in estate, in primavera ed in autunno raccoglievo materiale per eseguirlo in dicembre. La scatola era preziosa conteneva di tutto e da tutti i miei viaggi, anche dal lontano oriente, portavo sempre via qualcosa per ricordare e rivivere  nella memoria quei momenti. Non mi piaceva fare il Presepe andando a comprare al negozio, il mio Presepe doveva racchiudere i profumi della natura e parte della mia vita.
In quell'anno lo feci nel casale della antica terra dei Sabini, sul bordo del camino; misi un po' di sassi del piccolo Tibet per fare la grotta, un po' di sabbia rossa del deserto della Giordania, un po' di erbe secche profumate  e aggiunsi il rametto rosso della Corsica, cospargendolo con un pizzico di farina, che rappresentava la neve e per sostenerlo lo misi in una bottiglia di yoga con un po' di terra e sassolini. Ricoprii la base con un po' di muschio, dopo di che il mio presepe era bello e mi sentivo soddisfatta. Passarono i giorni ed il grande camino scaldava la stanza. La notte di Natale il piccolo rametto con mio grande stupore  ha messo delle gemme e sono spuntate  delle foglioline verdi. Mi piace molto questa storia, io la chiamo  piccolo miracolo di Natale, il miracolo della vita. Spesso  la racconto, aggiugendo che non bisogna mai disperare, anche quando credi che tutto sia finito, la vita può rinascere. Immagine  eseguita  con ritagli di giornale, composizione e scritto di Franca Bassi 

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  QUESTA E' UNA VALVOLA DEI VECCHI TELEVISORI  VE LA RICORDATE ?  :-)


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Kassim, vittima di una extraordinary rendition, è al trentesimo giorno di sciopero della fame (dal 16 novembre) in un carcere marocchino.
Sulla sua vicenda puoi leggere qui www.giustiziaperkassim.net oppure   su quest'altri  siti
1 2
potete  approfondire  anche  su 


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  LO GUARDAVATE IL TELEFILM I RAGAZZI DELLA TERZA C ?  :-)


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Senza titolo 2415

  VE LA RICORDATE LA PLAYSTATION 1 ?  :-)


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Senza titolo 2414

  VI PIACE IL CANTAUTORE EDOARDO BENNATO ?  :-)


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18.12.07

Senza titolo 2413

  LO GUARDAVATE QUESTO CARTONE ANIMATO ?  :-)


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La telefonata

Torta di compleanno Con questo scritto desidero ringraziare gli amici dei blog, che ieri mi sono venuti a trovare nella mia casa virtuale e mi hanno reso tanto felice. Una cosa mi è mancata: una telefonata che ricevevo ogni anno il giorno del mio compleanno era sempre la prima, adesso vi dico di chi:"Zia Teresa Stella" ma noi fratelli la chiamavamo Stella.
Ogni anno da quando cominciavo a capire,  zia Stella la mia seconda mamma, la mattina del mio compleanno mi faceva questa tetefonata.
-Pronto, allora ci sei?
-Si zia, se rispondo ci sono
-Lo sai che giorno è oggi?
-Si, anche se lo dimentico, ci sei tu che me lo ricordi
-Cara nipotina, per colpa tua nel 1938 ho patito e sono morta  di freddo
-Scusami zia, ma quando ti scorderai di questa storia? che colpa ho, se nono nata  quando faceva freddo?
-Se tu non avevi fretta di nascere, tua madre mi finiva di cucire il cappotto,tu dovevi nascere per il 25 insieme al Bambinello, envece sei scappata prima e adesso ti manca pure un venerdi.
-Cara zia il 17,il 25 del 1938 con tutti questi numeri non capisco quale giorno è la mia festa,sai cosa dice una canzone di Renato Carosone:"ho giocato tre numeri al lotto 17-25-38". e lei rideva
-Mi devi dire perchè sei voluta nascere prima?
-Ma zia ancora che insisti?
-la voi sape' la verità? avevo fretta de vede a voi e la mia città, volevo vede s'ero stata una fijetta fortunata de trova' na famija affiatata, solo  me dispiace che nel 38 mi madre nu t'ha finito er cappotto.
E questa storia è continuata per tutti gli anni, fino che un giorno zia Stella si è addormentata sorridente e bella e nel cielo e volata per unirsi alle altre due sorelle Stelle. Immagine  dal giornaler "Grand Hotel" anni cinquanta Franca Bassi

nostalgia

ve lo ricordate  ?





Senza titolo 2412

  VE LO RICORDATE QUESTO FUMETTO ?  :-)


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Senza titolo 2411

  LA CONOSCETE LA FIABA LA SPOSA BIANCA E LA SPOSA NERA ?  :-)


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Lucio Nardi, l'ex giudice che dirige l'orchestra di avvocati e cancellieri (fondata da lui): via la toga, star al dal Verme

Per oltre quarant’anni ha indossato la toga, servendo la giustizia come magistrato. Oggi, Lucio Nardi, 74 anni, da novembre 2020 in pensione...